Informazioni

Piazza A. Moro
Tel. 0881/369249
Parroco: don Domenico Mucciarone

Orari SS. Messe:
Estivo feriali
dal lunedì al sabato

19.00
Messe domenicali
8-10.30 - 20.00

Invernali feriali
dal lunedì al sabato
9-19.00
Messe domenicali
8-10-11.30-19.00

 

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News

Pentecoste 28 maggio 2023

La sera di Pasqua, mentre erano chiuse le porte, venne Gesù, stette in mezzo ai suoi e disse: pace! L'abbandonato ritorna da coloro che lo avevano abbandonato. Non accusa nessuno, avvia processi di vita, gestisce la fragilità dei suoi con un  metodo umanissimo e creativo: li rassicura che il suo amore per loro è intatto (mostrò loro le mani piagate e il costato apero, ferite d'amore); ribadisce la sua fiducia testarda, illogica e totale in loro (come il Padre ha mandato me, io mando voi). Voi come me. Voi e non altri. Anche se mi avete laciato solo, io credo ancora in voi e non vi mollo. 

E Infine gioca al rialzo, offre un di più: alitò su di loro e disse: ricevete lo Spirito Santo. Lo Spirito è il respiro di Dio. In quella stanza chiusa, in quella situazione asfittica, entra il respiro ampio e profondo di Dio, l'ossigeno del cielo.E come in principio il Creatore soffiò il suo alito di vita su Adamo, così ora Gesù soffia vita, trasmette ai suoi ciò che lo fa vivere, quel principio vitale e luminoso, quella intensità che lo faceva diverso, che faceva unico il suo modo di amare e spalancava orizzonti (E. Ronchi)

Ascensione 21 maggio 2023

Ed ecco, io sono con voi tutti igiornoi, fino alla fine del mondo (Mt 28,16-20)

Se fossimo perfetti e autosufficienti non avremmo bisogno di essere accompagnati da Gesù. Con noi il Signore non avrebbe nulla da fare. e invece è proprio la nostra inadeguatezza che fa pronunciare a Gesù parole rassicuranti: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla dine del mondo" (Mt 28,20).Egli è l'Emmanuele, colui che ci lascia mai, come una mamma che accompagna la mano del figlio, perchè sa che, qualora togliesse quella mano, il figlio farebbe solo scarabocchi. A volte infatti ci permette anche di farli questi scarabocchi, forse proprio quando rischiamo di pensare di non avere bisogno di lui.

 

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama  (Gv 14,15-21)

Questo è l'amore, saper esserci! I versetti del Vangelo che leggiamo questa domenica iniziano e terminano con questo riferimento all'amore e ai comandamenti. Forse, alla nostra sensibilità moderna, questo accostamento può risultare paradossale, eppure l'amore è reale quando si vede e si vede se ci sono dei criteri. Un amore generico non è neppure amore. L'amore è concreto, si vede nei fatti, è un amore che sta in un contesto. I comandamenti sono le parole che abbiamo bisogno di dirci e le parole che abbiamo bisogno di fare per esprimerci l'amore.

Io sono la via,la verità e la vita (Gv 14,1-12)

Gesù desidera farci entrare nella comunione con il Padre, comunione che protegge e rassicura. Solo li possiamo trovare la consolazione davanti alle nostre angosce e ai nostri turbamenti. Lo Spirito Santo è quest'amore tra il Padre e il Figlio che viene ad abitare in noi, se noi siamo pronti  ad accoglierlo.

 

Il Buon Pastore (Gv 10,1-10)

Le pecore sono chiuse dentro un recinto: sono i confini della nostra esistenza terrena. Quell'ovile-esistenza è un luogo di morte: le pecore tenute al suo interno sono destinate al macello. In questo mondo-ovile sorgono molti pastori, che si propongono ed impongono come guide di noi pecore; si presentano quali ideali da seguire: il vincente, il giovane, il ricco, il potente..... ma in verità sono ladri e briganti che portano distruzione: la morte e la solitudine sono ciò che resta del loro modello di vita (Sal 49/48,15). 

Gesù è diverso.  Egli è un pastore  che libera le pecore dal recinto e ale porta al pascolo, all'aperto, perchè abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Tuttavia facciamo fatica a riconoscere la sua voce perchè è esattamente opposta a quella degli altri pastori: ci dice che la ricchezza la troviamo facendoci poveri e non accumulando beni (Mt 6,19; Mc 10,21), la forza facendoci deboli e non potenti (2 Cor 12,10), la gioia essendo piccoli e non grandi (Mt 11,25); ci dice che abbiamo la vita se la doniamo, non se la tratteniamo e conserviamo (Mt 16,25). Questa voce può suonarci dura, eppure i nostri cuori sono fatti per essa.

Il cuore dell'uomo è la porta attraverso la quale passa il Pastore bello, è la sua stessa dimora in cui Egli è di casa.

Domenica delle Palme (Anno A) 2 aprile 2023  

E' allo stesso tempo l'ora della luce e lè'ora delle tenebre,cosa gli si faceva fare,ma gli altri lo capivano?Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire, perchè altrimenti come si sarebbero compiute le scritture? Ma sua madre l'ha forse allattato perchè si dicesse di lui"Sarebbe stato meglio che quell'uomo L'ora della luce, poichè il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito, ed è statp detto:"Io sono il pane della vita..tutto ciò che il Padre mi da verrà a me:colui che viene a me non lo respingerò.. E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti l'ultimo giorno" (Gv 6,35-39). Come la morte è arrivata dall'uomo così anche la risurrezione è arrivata dall'uomo, il mondo è stato salvato per mezzo di lui . Questa è la luce della Cena. Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno è penetrato nel suo segreto. Si è visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.Lanza del vasto ha fatto di lui l0'incarnazione demoniaca e disumanizzata del male. tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un brav'uomo, come moltii altri. E' stato chiamato come gli altri. E' stato chiamato come gli altri.Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Eglii era annunciato dai profetie quello che doveva accadere è accaduto.Giuda doveva venire, perchè altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture?Ma sua madre l'ha forse allattato perchè si dicesse di lui"Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!"?Pietro ha rinnegato tre volte e Giuda ha gettato le sue monete d'argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Gisuto. Perchè la sua disperazione ha avuto l meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Crsito è diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restò a Giud che la corda per impiccarsi. Perchè nessuno si è interessato al pentimento di Giuda? Gesù l'ha chiamato "amico". E' veramento lecito pensare che si trattasse di una triste pennelalta di stile,affinchè sullo sfondo chiaro, i lnero apparisse ancora più nero e il tradimento più ripugnante?Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio che cosa comprta allora l'averlo chiamato "amico"? L'amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinchè si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione? non chiariremo mai il mistero di Giuda, nè quello del rimorso che da solo non può cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più "complice" di nessuno.