Quest'oggi, dopo un felice incontro con il personale docente, la preside ed alcuni ragazzi della Scuola Media "Ugo Foscolo", il Vescovo ha incontrato in chiesa i gruppi dell'Iniziazione Cristiana, dell'A.C.R. e del Cammino di tipo neocatecumenale.
Con grande gioia il Vescovo ha ascoltato le tre relazioni dei responsabili, che hanno esposto le diverse attività di catechesi, le animazioni liturgiche in parrocchia, le nuove sfide proposte quest'anno.
"Sono contento del rilievo che si pone sulla formazione" ha commentato il Vescovo "E del ruolo che ha il vostro parroco come formatore dei formatori. Dobbiamo conoscere bene la nostra fede per capire cosa significa il nostro essere cristiani".
"Noto con piacere che rendete evidente il legame tra catechesi e carità" ha detto a proposito del cammino di I.C. "Carità non è soltanto mandare un po' di soldini nelle nostre missioni in Ecuador e Guinea Bissau, ma davvero sentirsi legati gli uni con gli altri nella fede, farsi carico dell'altro nella totalità della persona".
"Anch'io sono stato nell'Azione Cattolica" ha detto il Vescovo ai ragazzi dell'ACR "Ricordo che cantavamo quell'inno: Bianco Padre che da Roma...e soprattutto ricordo il ruolo di un educatore- un ragazzo di ventiquattro anni o poco più- che mi spinse, con discrezione, sulla strada del sacerdozio, avendo visto in me i germi della vocazione. Questa vicinanza discreta, che sappia incentivare le potenzialità dei ragazzi, è necessaria negli educatori".
"Sono contento di sentire" a proposito del cammino di tipo neocatecumenale "Che molti genitori hanno riscoperto la propria fede. Questo è il punto: non trasmettiamo sterili nozioni da imparare a memoria, ma l'esperienza viva dell'incontro con Gesù. Chi insegna ai bambini a fare il segno della croce, a pregare, a vivere da cristiani? Don Antonio? Anche lui-ma innanzitutto i genitori, la famiglia. Vengono prima del parroco, prima dei catechisti. Sono loro i primi evangelizzatori, i primi catechisti per i figli. Di qui l'importanza della famiglia che riscopra la propria fede e la viva seriamente. Pregate prima di mangiare e dopo? Quando sento che non si prega prima di mangiare, paragono queste persone- senza offesa- agli animali che abbiamo in casa: gli si prepara la pappa, il cane arriva, mangia e se ne va, senza dire grazie. E' un animale, che logicamente non può parlare. Noi siamo animali? Sì, ma ragionevoli: possiamo parlare, rendere grazie, entrare in relazione con il Signore. Allora impariamo davvero a ringraziare".
Concludendo l'incontro, il Vescovo ha raccontato della sua esperienza nella missione in Guinea-Bissau: "E' davvero meraviglioso vedere queste persone chiedere il Battesimo. Sapete come si fa catechismo lì? Sotto un albero. Tutti portano una sedia, ricavata dai tronchi, si raccolgono e ascoltano con grande attenzione. Anche i bimbi più piccoli rimangono immobili, perfino per due ore. L'unica cosa a cui stanno attenti è che non si addormentino e caschino giù" ha aggiunto sorridendo "Vedere la fede di questi nostri fratelli è una scossa per la nostra fede, spesso così appiatita e scolorita".
Dopo la benedizione finale, il Vescovo si è intrattenuto in parrocchia per la cena con il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio Affari Economici: questa serata insieme è trascorsa piacevolmente, in allegria, e soprattutto in un vero clima di famiglia.
Relazione sul cammino del catecumenato